Cos’è la neuropsicologia e di cosa si occupa?
La neuropsicologia è la disciplina che ha come obiettivo lo studio dei processi cognitivi (memoria, attenzione, linguaggio, ragionamento, …) e comportamentali in correlazione con i loro substrati anatomici.
Quando rivolgersi a un esperto in neuropsicologia?
- a seguito di danni cerebrali conseguenti a malattie neurodegenerative (persone anziane che presentano un invecchiamento cerebrale più rapido e precoce del normale): la valutazione neuropsicologica permette di capire se i problemi cognitivi del paziente (es. dimenticanze nella vita quotidiana) sono di origine neurologica (degenerazione neuronale) o psicopatologica (ansia, depressione).
- a seguito della rilevazione di disturbi cognitivi sempre più frequenti (es. difficoltà di memoria) nelle persone anziane che potrebbero costituire l’esordio di deterioramento cognitivo;
- a seguito di lesioni cerebrali dovute, per esempio, a ictus, ischemie, interventi neurochirurgici o traumi cranici: l fine di individuare le funzioni cognitive risparmiate da quelle, invece, colpite dalla lesione cerebrale (es. ischemia, ictus) per determinare il profilo neuropsicologico attuale del paziente e poter programmare un eventuale trattamento riabilitativo;
- a seguito della soggettiva percezione di difficoltà di memoria (es. non ricordo più le cose), di concentrazione (es. fatico a mantenere il filo del discorso) e/o di linguaggio (es. non mi vengono le parole), anche in persone giovani. A volte, infatti, tali difficoltà possono essere conseguenza dello stress o della presenza di stati emotivi specifici (es. ansia, depressione);
- per finalità assicurative o medico-legali.
La valutazione neuropsicologica è un processo diagnostico mirato a descrivere e misurare il funzionamento cognitivo, emotivo e comportamentale di un individuo.
Il suo scopo è quello di valutare la funzionalità cerebrale superiore (memoria, attenzione, linguaggio, ragionamento, capacità logiche, capacità di giudizio e critica, ...) in pazienti adulti (dai 18 anni in su) al fine di quantificare l’entità del danno cognitivo, ma anche per favorire la presa di consapevolezza da parte della persona e dei familiari delle proprie difficoltà, facilitando quindi la motivazione ad intraprendere percorsi di cura specifici siano essi riabilitativi o compensatori.
Medici specialisti in Neuropsicologia